
MONITORAGGIO IN-EAR
Il monitoraggio consiste nell’essere in grado di sentire (monitorare) la propria performance in tempo reale, così da sentire esattamente non solo il proprio sound, ma anche quello che stanno facendo tutti gli altri musicisti sul palco.
Il monitoraggio sul palco è iniziato negli anni Sessanta, quando rock band sempre più “rumorose” iniziarono a capire che, se tutti membri della band erano in grado di ascoltarsi l’un l’altro, potevano suonare meglio. Il monitoraggio veniva fatto inviando mix audio specifici alle “wedge” o casse spia (casse acustiche appoggiate sul palcoscenico). Questa soluzione ha avviato l’era del monitoraggio, ma il monitor a terra resta una soluzione rumorosa ed ingombrante che direziona il suono in un solo punto del palco.
Oggi i monitor da palco sono sempre più di frequente sostituiti con dispositivi personali indossati direttamente nell’orecchio. Il monitoraggio è quindi diventato personale ed in-ear, e questo consente di ascoltare solo ciò che si vuole, senza influenzare l’ascolto degli altri e senza dover ricorrere a volumi esagerati e dannosi.
Un sistema di monitoraggio personale inear è composto da un piccolo bodypack e da una coppia di auricolari (detti “IEM” o “in Ear Monitor”). L’artista indossa sul fianco o dietro la schiena il bodypack, collegato direttamente al mixer con un cavo o in wireless. L’artista ascolta il mix di monitoraggio tramite gli auricolari (collegati al bodypack tramite un cavo).
VANTAGGI

VANTAGGI

Il monitoraggio convenzionale necessita di monitor a terra pesanti ed ingombranti che portano via spazio sul palco. Il monitoraggio in-ear è un monitoraggio più preciso e più piacevole da utilizzare:
QUALITÀ AUDIO
Gli auricolari in-ear permettono di ascoltare nitidamente un sound mix ad alta fedeltà, indipendentemente dalle condizioni del palco, a un volume più basso e con meno interruzioni dovute ai rumori indesiderati. Il suono è migliore anche per il pubblico, dal momento che i sistemi di monitoraggio in-ear eliminano il feedback (fischio). Inoltre, il forte rumore del palco, spesso dovuto al rimbombo dei monitor a terra, non viene ripreso dai microfoni sul palco.
LIBERTÀ DI MOVIMENTO
I monitor a terra direzionano il suono in un solo punto del palco. Nel monitoraggio in-ear, invece, le casse acustiche sono “nell’orecchio” di chi suona o canta: ciò consente una maggiore libertà di movimento perché si può sentire bene il mix in qualunque punto del palco.
PORTABILITÀ
I sistemi di monitoraggio in-ear occupano poco spazio: per trasportare un intero sistema IEM basta una valigetta. I monitor a terra non solo fanno molto rumore, ma sono anche ingombranti e pesanti da spostare.
RIDURRE LO STRESS VOCALE
Quando i cantanti non si possono sentire sul palco, il che accade spesso con le casse spia, spingono le loro voci troppo in là, danneggiando le corde vocali e accorciando la propria carriera.
SALVAGUARDARE L’UDITO
L’esposizione cronica a livelli elevati di pressione sonora (=elevati dB=volume) può danneggiare l’udito in modo permanente. I tappi per le orecchie possono aiutare, ma isolano dal palco. Gli in-ear monitor contribuiscono sia a proteggere le orecchie da rumori esterni, sia a fare ascoltare (bene) solo i suoni necessari. Con i controlli è possibile regolare il volume ad un livello sicuro.

CONTESTI DI UTILIZZO
ESIBIZIONE LIVE
I musicisti sono ben contenti di poter gestire in autonomia il proprio mix personale.
SALA PROVA
Il monitoraggio in ear permette di trasformare anche la più modesta delle salette in un serissimo spazio per le prove. L’utilizzo di questa tecnologia permette di moderare l’affaticamento per il cantante e ridurre il ronzio nelle orecchie a fine performance.
INCISIONE IN STUDIO
I performer che scelgono gli auricolari in ear sono in grado di controllare i livelli di volume della click track durante la registrazione. I musicisti possono indossare auricolari piccoli e confortevoli, invece delle ingombranti cuffie tradizionali.
PERFORMANCE IN TEATRO O SU ALTRI PALCHI
Gli in ear possono assolvere al compito di quello che una volta a teatro era il “gobbo“.
BROADCAST E RADIOFONIA
Oltre ai solidi vantaggi a livelli audio, questi sistemi di ascolto permettono a coloro che partecipano a trasmissioni radiotelevisive di isolarsi da eventuali rumori esterni.